Su di me

Lucia Mazzaria

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E’ sempre molto difficile dare una definizione esatta di se stessi: da una parte, crediamo di sapere ciò che siamo ma agli altri appariamo decisamente diversi; dall’altra, sicuramente ci sfugge qualcosa che invece le persone colgono in noi.  Quindi io posso dire quello che mi piacerebbe che gli altri vedessero e capissero sulla mia persona e sui valori che porto avanti con forza.


Sono figlia di due splendide persone che cantavano nel coro del Teatro Verdi di Trieste; ero in teatro già nella pancia di mia madre ed ho assorbito fin dal mio concepimento la musica. Ho assaporato la musica operistica e sinfonica in un periodo straordinario in cui le produzioni erano veri gioielli e sono stata soggiogata da un mondo che all’apparenza sembrava fatato: scene, costumi, grandi voci, maestri dal grande carisma... ma dal di fuori si ha una percezione errata, specialmente quando si è bambini.  E’ il sogno di questa bambina che io intendo portare avanti ed è per questo che nel pieno della mia vita artistica ho deciso di voltare pagina e “rinascere”. Voglio continuare a sognare perchè altrimenti non potrei più vivere la musica e nella musica.


Mia madre mi ha lasciato in eredità il rispetto per il prossimo, mio padre l’entusiasmo, e mio nonno , la figura più carismatica della mia famiglia, mi ha lasciato un fardello difficilissimo da gestire: “L’ideale della giustizia!”

Ho camminato nel mondo musicale per ben 25 anni, fedele a questi principi.  Ho preteso dagli altri lo stesso rispetto che mi hanno insegnato a portare loro ma è stato molto difficile far accettare a chi non conosce questo atteggiamento nei confronti degli altri, che qualcuno lo potesse avere per loro; e quindi tante persone, che ne sentivano il peso, preferivano allontanarmi pur di non confrontarsi con qualcosa che li poneva davanti a sé stessi.  L’entusiasmo ha caratterizzato i miei primi anni in teatro; poi, ho dovuto lottare fortemente, anche con me stessa, per poterlo conservare in un contesto che sembrava avesse come suo primo scopo quello di soffocarlo (e non solo in  me: conosco amici e colleghi partiti con la stessa voglia di fare e poi tarpati nella loro voglia di migliorare il mondo in cui operavano).  Ma chi soffoca l’entusiasmo altrui ne è miseramente privo e condurrà una vita grama: potrà forse guadagnare molto ma resterà così povero da possedere solo denaro; chi invece riesce a conservarlo e rinnovarlo nelle avversità e nelle delusioni, troverà sempre un motivo per amare ed apprezzare ciò che fa, che conosce e che impara (ricordate l’ “If” di Kypling, che tutti leggono e pochi hanno capito?) Il portare avanti con fermezza l’ideale della giustizia, nella convinzione che ognuno debba essere ricompensato come merita, nel bene e nel male, è diventato il primo ostacolo contro cui combattere e, attraverso coloro che lo hanno sempre rifiutato e disprezzato, il primo motivo di difficoltà nel far accettare non solo le mie iniziative e proposte, ma anche la mia stessa presenza in teatro, specie negli ultimi anni.  Ma se qualcuno non vuole la giustizia, questo non significa che essa non sia un altissimo valore che continuerò a perseguire incessantemente in tutto quello che farò, nella certezza che l’onestà di comportamento sia per sé stessa motivo di vergogna per i disonesti!

Se il mondo del teatro mi ha tolto giorno dopo giorno quel sogno, e togliere questi sogni a tutti coloro che l’hanno sempre amato significa percorrere a grandi passi il cammino della propria rovina e della propria fine,  facendomi incontrare dei veri mostri, prove, con i quali confrontarmi per poterli vincere e progredire come essere umano, mi ha anche fatto incontrare la persona con la quale ho realizzato la mia completezza umana, creandomi una famiglia, diventando moglie e madre, e scoprendo finalmente la bellezza della vita e la vita stessa, che spesso le luci accecanti del palcoscenico ti impediscono di vedere e che invece c’è e va avanti anche senza di noi.  Da quest’ultima esperienza ho imparato che la vita deve essere vissuta nella sua bellezza, momento dopo momento, e quindi sono tornata con gioia ed entusiasmo a rivivere i sogni di bambina per poter finalmente apprezzare e godere la musica con quello slancio, con l’intento  di trasmettere a chi lo vorrà la gioia dell’essere artista, anche a discapito del proprio profitto personale e nel difficilissimo momento in cui viviamo, in cui l’arte e la cultura (quella vera, che migliora l’uomo e gli insegna la vita) sono difese a parole e disprezzate nei fatti.

Il vero artista è colui che non può vivere senza esprimersi attraverso l’arte, che sicuramente lotta per avere la sua dignità professionale e sociale ma che, anche se ignorato dall’ambiente “ufficiale”, non se ne cura minimamente e, a dispetto di chiunque, continua ad esprimersi proprio perché in questo trova la propria ragione di vita.  E se qualcuno può in qualche modo chiudere la bocca ad un cantante, non riuscirà mai a portar via la vita ad un vero artista.






I luoghi dove vorrei tornare.....
Rio de Janero, Luxor, Maldive, San Francisco, Strasburgo, Martrinica, Madeira
I luoghi che vorrei visitare....
Messico, Perù, Argentina, Irlanda, I grandi parchi americani, Cuba, Parigi, Madrid, India, Tibet
La musica che preferisco..
Latino americana, Opera ( non tutta, amo Wagner),  Sinfonica, Glen Miller, Frank Sinatra
I libri.....
Narrativa, Archeologia, Esoterismo (quello serio) fumetti in quantità industriale
I film.....
Documentari geografici, Storici, Commedie americane anni 50, Don Camillo, Cartoni animati eccetto i Simpson e quelli giapponesi

Amo lavorare nel campo della musica ma anche nel campo della creatività in genere, che va dalla cucina, al cucito, al lavoro a maglia ( tutte cose tipicamente femminili), ma anche nell’arredamento. Mi piace molto disegnare  e realizzare abiti per me, per la mia famiglia e per l’associazione della quale sono Vice Presidente.  Mi piace collezionare ricordi dei paesi nei quali sono stata. Amo molto fare fotografie perchè imprimono l’istante, mentre con la telecamera quell’istante spesso sfugge. Amo molto viaggiare e conoscere posti nuovi con le loro tradizioni ed usanze e se devo essere sincera è veramente l’unica cosa che mi manca tanto della mia vita artistica.

Non mi piace l’ingiustizia, la la mancanza di rispetto, l’incoerenza, la cattiveria.

CREDO CHE PER POTER VIVERE IN ARMONIA CON L’UNIVERSO BASTI SOLAMENTE UN PO’ DI BUONA  VOLONTA’.

COSTRUIRE E’ MOLTO PIU’FATICOSO CHE DEMOLIRE
SE VAI AVANTI DRITTO PER LA TUA STRADA, L’UNICO VERO OSTACOLO CHE PUOI TROVARE SEI TU STESSO!