Piccole grandi sviste
Piccole grandi sviste
Facebook è un nuovo mezzo di comunicazione, che, all’interno di internet sta rivoluzionando un po’ tutte le tendenze. Grazie ad esso, ho avuto modo di conoscere delle persone con le quali ho instaurato un bel dialogo, una bella amicizia, e, perché no, delle nuove possibilità per InfoLirica.
Una di queste persone è il soprano Lucia Mazzaria, che come sa chi frequenta IL@, è stata intervistata tempo addietro da Amelia Imbarrato. La signora Mazzaria è nativa di Gradisca d’Isonzo, ed è figlia e nipote d’arte, dal momento che la madre, Biancarosa Delfabro era un noto soprano dilettante ( quando questo termine era ancora intriso di positività ) della zona, vincitrice di numerosi premi, mentre il nonno, panettiere di professione ed artista di vocazione naturale, era un tenore che si esibiva assieme alla figlia, con il “Quartetto Delfabro”, allora molto noto nella zona, nonché attore, ed in queste vesti recitò pure al teatro Valle di Roma.
Lucia Mazzaria è la degna continuatrice di questa famiglia di musicisti, con anzi molti meriti in più per aver cantato dal Metropolitan alla Scala, ed in giro per il mondo, ed ha portato nel mondo il nome di Gradisca d’Isonzo.
Perché scrivo questo? Scrivo per raccogliere una protesta di una persona che mi ha scritto una email ( e che vuole rimanere nell’anonimato ) facendomi notare quanto poco delicata sia stata la scelta di proporre un personaggio sì famoso, ma che con il Teatro e la città di Gradisca , non ha nulla a che vedere e non ha dato nulla in particolare. Semplicemente perché, a Gradisca d’Isonzo, è andata in scena l’ennesima dimostrazione di quanta poca attenzione abbiano certe personalità politiche e politicanti, al mondo dell’Arte vera, riguardo invece a fenomeni del momento, e di quanta poca gratitudine vi sia in questo mondo dorato per metà.
Il teatro di Gradisca d’Isonzo è stato restaurato,e recentemente è stato inaugurato da un concerto che vedeva protagonista il pianista Giovanni Allevi, personaggio pittoresco e di grande impatto mediatico, che divide la critica per i suoi atteggiamenti di divo divisticamente antidivo, che da di se’ stesso un’idea di genio e sregolatezza in linea con i maggiori fenomeni del passato.
Noi personalmente non sappiamo se vi siano delle faide artistiche, o chissà che altre storie, però troviamo davvero molto banale che per inaugurare il nuovo Teatro di Gradisca d’Isonzo, che conta alla fine 375 posti ( quindi è abbastanza piccolo ) si sia preferito far esibire ( e certamente strapagare ) un fenomeno mediatico e discografico di controverso valore, in luogo di un’artista che ha visto la luce a Gradisca e che, come detto, discende da artisti che alla città hanno dato lustro ed onore.
Questo significa che si bada più alla confezione che al contenuto.. la signora Mazzaria è, oltre che cantante lirica, anche concertista, Liederista, insomma, un’artista completa, che la città di Gradisca d’Isonzo doveva ricordare in questo avvenimento importante.
Auspichiamo che chi di dovere se ne renda conto al più presto, e cerchi di porre rimedio, magari organizzando un altro concerto in quel teatro, che veda la Signora Mazzaria protagonista, e perché no, con annesso un “ricordo” dei suoi illustri predecessori.
Andrea Fasoli
da Infolirica